Dal laboratorio alla società
Le molteplici applicazioni della fisica fondamentale
di Giacomo Cuttone
Il primo e, sicuramente, il più proficuo ambito di applicazione è rappresentato dalla biomedicina. Grazie allo sviluppo continuo di rivelatori di radiazione per gli esperimenti di fisica fondamentale, le tecniche di imaging morfologico e funzionale si sono evolute, permettendo di realizzare protocolli clinici capaci di studiare in modo sempre più preciso e predittivo un ampio spettro di patologie. Sono state trasferite all’industria tecnologie che hanno permesso di realizzare tomografi di tipo TAC (tomografia assiale computerizzata), RMN (risonanza magnetica nucleare), PET (tomografia a emissione di positroni) e SPECT (tomografia a emissione di singolo fotone) sempre più performanti e con sensibilità sempre maggiore.
Accanto allo sviluppo delle macchine, un forte impegno è stato profuso nel settore dell’analisi delle immagini cliniche con l’impiego di sistemi di calcolo avanzati che applicano metodi di intelligenza artificiale, e permettono di estrarre informazioni anche predittive attraverso l’utilizzo di tecniche di “radiomica” (vd. Guardarci dentro, ndr).
Particolare interesse sarà rivolto alla capacità dell’intelligenza artificiale di contribuire all’interpretazione dei “dati omici”, soprattutto quelli ottenuti dalle indagini genomiche, per favorire sempre più lo sviluppo di protocolli di medicina personalizzata, a beneficio, soprattutto, dei pazienti affetti da malattie rare. Altro settore che trarrà particolare vantaggio dalle tecnologie di intelligenza artificiale (soprattutto grazie agli algoritmi di deep learning e machine learning, vd. Asimmetrie n. 27, ndr) sarà quello relativo alla radiomica, che è un campo di studio basato sull’estrazione di biomarcatori di immagine non invasivi a partire dalle immagini digitali ottenute con le avanzate tecnologie di imaging diagnostico oggi disponibili, quali, ad esempio, la tomografia computerizzata “dual source”, la PET e la risonanza magnetica ad alto campo.
Grazie agli sviluppi e investimenti fatti dall’INFN per i propri esperimenti, sono state realizzate grandi infrastrutture di calcolo anche di tipo Cloud (vd. Asimmetrie n. 13, ndr), che sono già certificate anche per la conservazione di dati sanitari anonimizzati, grazie a cui si stanno portando avanti programmi di ricerca in collaborazione con strutture sanitarie per studi retrospettivi, predittivi e prospettici basati sull’utilizzo di tecniche di intelligenza artificiale per l’analisi di grandi moli di immagini di pazienti affetti da differenti patologie oncologiche, cardiologiche, neurologiche e neurodegenerative. Il Centro Nazionale per il supercalcolo ICSC, guidato dall’INFN assieme al Tecnopolo di Bologna, ha e avrà, nei prossimi 10 anni, un ruolo fondamentale in questo ambito. Sarà possibile realizzare programmi di ricerca che, attraverso l’impiego di tecniche avanzate di calcolo, possono implementare programmi di ricerca preclinica e clinica in maniera virtuale (la cosiddetta “medicina in silico”), riducendo così anche i tempi di possibili utilizzi di nuovi farmaci e/o protocolli clinici.Anche la ricerca traslazionale e pre-clinica in ambito biomedico e biotecnologico si potrà avvalere di queste infrastrutture avanzate di calcolo, che sono uniche a livello europeo. Nel campo dell’imaging funzionale con radiazioni non ionizzanti (RMN) si stanno realizzando innovativi programmi di ricerca per l’analisi delle immagini con tecniche di calcolo tensoriale unitamente allo sviluppo di nuovi tomografi ad alto campo. Questi studi vengono realizzati in collaborazione con importanti centri di cura e ricerca clinica, quali il Meyer di Firenze, la Fondazione Santa Lucia e l’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma.
b.
Kick off meeting del Centro ICSC di Bologna, alla presenza della Ministro della Università e Ricerca Anna Maria Bernini (novembre 2022).
Grazie agli sviluppi e investimenti fatti dall’INFN per i propri esperimenti, sono state realizzate grandi infrastrutture di calcolo anche di tipo Cloud (vd. Asimmetrie n. 13, ndr), che sono già certificate anche per la conservazione di dati sanitari anonimizzati, grazie a cui si stanno portando avanti programmi di ricerca in collaborazione con strutture sanitarie per studi retrospettivi, predittivi e prospettici basati sull’utilizzo di tecniche di intelligenza artificiale per l’analisi di grandi moli di immagini di pazienti affetti da differenti patologie oncologiche, cardiologiche, neurologiche e neurodegenerative. Il Centro Nazionale per il supercalcolo ICSC, guidato dall’INFN assieme al Tecnopolo di Bologna, ha e avrà, nei prossimi 10 anni, un ruolo fondamentale in questo ambito. Sarà possibile realizzare programmi di ricerca che, attraverso l’impiego di tecniche avanzate di calcolo, possono implementare programmi di ricerca preclinica e clinica in maniera virtuale (la cosiddetta “medicina in silico”), riducendo così anche i tempi di possibili utilizzi di nuovi farmaci e/o protocolli clinici. Infine, la terapia flash, ovvero l’utilizzo di elettroni e protoni a elevato/elevatissimo rateo di dose, vede l’INFN fortemente impegnato con la Sapienza Università di Roma e con l’Università degli Studi di Pisa e Catania e il CNR, per lo sviluppo di un innovativo acceleratore di elettroni di altissima energia per la comprensione radiobiologica dell’effetto flash con studi in vitro e preclinici, e nell’impiego di laser di alta potenza per l’accelerazione a elevatissimo rateo di dose di fasci di elettroni e protoni.
CATANA (Centro di Adroterapia e Applicazioni Nucleari Avanzate), il primo centro di protonterapia italiano ai Laboratori Nazionali del Sud di Catania.
Passando ai beni culturali, in questo campo ha un ruolo fondamentale lo sviluppo di tecniche di analisi non distruttive basate sull’impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti unite a dedicati sistemi di rivelazione. In questo ambito la ricerca INFN è stata guidata dai LNS e dalla sezione di Firenze, che in collaborazione con il CNR ha portato alla nascita di due grandi laboratori: il LABEC (Laboratorio di tecniche nucleari per l’Ambiente e i Beni Culturali) e il LANDIS (Laboratorio di Analisi Non Distruttive In Situ).
Le tecniche sviluppate dal laboratorio LANDIS, in collaborazione con il CNR, sono principalmente basate sulla spettrometria X e sull’analisi con fasci di particelle cariche. Esse consentono l’analisi della composizione locale dei campioni, l’imaging elementale bidimensionale o tridimensionale e la caratterizzazione mineralogica. Inoltre, la possibilità di utilizzare particelle cariche accelerate dal tandem e dal ciclotrone superconduttore dei LNS in un intervallo di energia ampia (da pochi MeV a 80 MeV nel caso di protoni) ha permesso al gruppo del LANDIS di sviluppare tecniche nucleari di analisi specificamente dedicate all’indagine su manufatti di importanza artistica e culturale.
Altro ambito applicativo di grande importanza è quello dell’energia. Nell’ultimo decennio, la ricerca in questo campo all’interno dell’INFN è cresciuta anche grazie alle attività condotte nell’ambito del progetto strategico INFN-E (vd. Progetto Energia, ndr). L’obiettivo di INFN-E è lo sviluppo di competenze e applicazioni tecnologiche nell’ambito dell’energia nucleare e delle problematiche correlate.
Campo molto fertile di ricerca è stato e sarà ancora quello relativo alle misure e ai controlli nucleari. In virtù, infatti, dell’esperienza unica dei ricercatori INFN nel campo dei rivelatori di radiazione, sono stati sviluppati sistemi innovativi che possono garantire un monitoraggio online dei rifiuti radioattivi provenienti dalle centrali nucleari dismesse del nostro paese e da radiofarmaci prodotti e/o manipolati nelle aziende ospedaliere italiane.
Oggi possiamo sicuramente affermare che l’INFN svolge un ruolo fondamentale e spesso anche di leadership nei principali ambiti applicativi (biomedicina, ambiente, beni culturali, energia), che hanno permesso di realizzare importanti infrastrutture di ricerca, luogo di elezione per la realizzazione di programmi di ricerca interdisciplinari in collaborazione con altri enti di ricerca, università e centri di ricerca industriale e clinica nazionali e internazionali.
Biografia
Giacomo Cuttone è dirigente di ricerca dei Laboratori Nazionali del Sud. Ha svolto la sua attività di ricerca nel campo della fisica nucleare, fisica degli acceleratori e, più recentemente, della fisica astroparticellare. È stato presidente della Commissione Scientifica Nazionale 5 (ricerche tecnologiche e applicative) dell’INFN dal 2008 al 2011 e direttore dei Laboratori Nazionali del Sud dal 2011 al 2019, ed è componente di comitati scientifici nazionali e internazionali sulla politica scientifica nel campo delle scienze della vita. .