[as] intersezioni
Microgravità.
di Giovanni Valentini
responsabile Asi dell’utilizzazione della Iss
Luca Parmitano alle prese con uno dei controlli periodici della sua massa corporea, svolti nell’ambito dell’esperimento Nutriss durante la sua ultima missione (Beyond) a bordo della Iss.
Il monitoraggio regolare e personalizzato della massa e della composizione corporea contribuirà a far luce sulla fisiopatologia dei cambiamenti nella composizione corporea durante i voli spaziali a lungo termine. Sulla base dei risultati ottenuti, verranno fornite raccomandazioni sulle modifiche da apportare nell’assunzione di energia, migliorando le prestazioni fisiche e la qualità della vita dell’astronauta durante il volo spaziale e ottimizzando le fasi di recupero degli astronauti sulla Terra dopo la missione. Inoltre, i risultati sperimentali potrebbero coadiuvare la gestione clinica dei pazienti immobilizzati e di quelli malnutriti od obesi. Sulla Iss si conducono anche esperimenti con finalità didattiche, alcuni dei quali conseguono anche importanti risultati di tipo scientifico. È il caso di Xenogriss, un progetto selezionato nell’ambito del concorso “Yiss - Youth Iss Science” che l’Asi ha promosso in vista della missione Beyond per coinvolgere gli studenti delle scuole superiori nel processo di ideazione e preparazione di un esperimento da eseguire a bordo della Iss. La caratteristica peculiare di questo progetto è quella di avere scopi sia scientifici sia educativi. L’esperimento è stato progettato, presentato e realizzato congiuntamente da ricercatori del Dipartimento di Scienze farmacologiche e biomolecolari dell’Università di Milano, dal laboratorio gestito dall’azienda Asa e dal Dipartimento di Scienze Biomediche Sperimentali e Cliniche dell’Università di Firenze, da Kayser Italia e da un gruppo di nove studenti e tre insegnanti dell’Itis “A. Meucci” di Firenze, e ha visto il coinvolgimento degli studenti in un’attività multidisciplinare volta a studiare l’effetto della microgravità sui processi di crescita e rigenerazione di tessuti biologici, utilizzando un modello animale (Xenopus laevis, una rana acquatica) che consente di osservare entrambi i processi contemporaneamente. Dai risultati preliminari, l’esposizione a condizioni di microgravità sembra indurre un ritardo nella rigenerazione dei tessuti e una loro diversa organizzazione strutturale, che potrebbe comportare alterazioni delle proprietà meccaniche e delle funzioni. Nell’uomo, le alterazioni nel processo di guarigione delle lesioni possono portare a condizioni patologiche che vanno da un ritardo nella chiusura delle ferite e ulcere croniche alla formazione di cheloidi e di tessuti fibrotici. Questi problemi di cicatrizzazione sono spesso legati alla presenza di serie patologie sistemiche, come il diabete o le malattie circolatorie, e rappresentano anche un grave problema socio-economico, oltre a influenzare fortemente la qualità della vita dei pazienti. Un aumento delle conoscenze sui meccanismi di riparazione dei tessuti, grazie a esperimenti come Xenogriss, potrà aiutare a trovare nuove strategie terapeutiche per un migliore trattamento dei pazienti che soffrono di problemi di cicatrizzazione.