Apparizioni e sparizioni
Ricerche con neutrini da acceleratore
di Maria Gabriella Catanesi
T2K (Tokai to Kamioka) è un esperimento in Giappone che studia i fenomeni legati all’oscillazione dei neutrini.
Studiare i neutrini e le loro oscillazioni è un’impresa difficile. I neutrini, infatti, interagiscono raramente con la materia e solo attraverso la forza debole. Anche quelli prodotti dalla sorgente naturale per noi più ricca, il Sole, attraversano in gran parte la Terra indisturbati, senza interagire. Per questo motivo, al fine di studiare la fisica del neutrino in maniera controllata, sono state realizzate intense sorgenti di neutrini artificiali. I neutrini vengono prodotti grazie alle collisioni di un tradizionale fascio di protoni, generato da un acceleratore di particelle, su un bersaglio di grafite. Queste collisioni producono pioni che rapidamente decadono in muoni e neutrini muonici. I muoni e i protoni rimanenti sono fermati da un secondo strato di grafite, che invece i neutrini possono attraversare senza problemi. L’energia dei neutrini prodotti è importante, perché è correlata alla distanza alla quale è più probabile che avvenga la loro trasformazione da un sapore all’altro: neutrini di energia più o meno alta oscillano a distanze più o meno grandi dalla loro sorgente. I neutrini prodotti da un acceleratore di particelle hanno un’energia compresa fra qualche centinaio di MeV e qualche GeV. Di conseguenza, la tipica distanza dalla sorgente a cui occorre posizionare il rivelatore per osservare i fenomeni di oscillazione è di diverse centinaia fino a un migliaio di chilometri. Per questo motivo tali esperimenti vengono chiamati in gergo “long baseline”, cioè su grande distanza.
Super-Kamiokande è un gigantesco rivelatore di neutrini sotterraneo installato a Kamioka in Giappone che, nell’ambito dell’esperimento T2K, rivela i neutrini prodotti nel complesso di acceleratori di Jparc a Tokai.
Un’altra caratteristica importante delle sorgenti artificiali di neutrini da acceleratore è che permettono di generare sia i neutrini che le loro antiparticelle (gli antineutrini): basta selezionare la carica dei pioni prodotti nelle collisioni. Infatti, nel decadimento dei pioni positivi vengono prodotti neutrini, mentre i pioni negativi producono antineutrini. Come vedremo, questo aspetto è estremamente importante perché ci permette di verificare in condizioni controllate le differenze nel comportamento fra materia e antimateria. Produrre neutrini artificiali in grande numero è un processo tecnologicamente complesso ed energeticamente costoso. Non deve meravigliare quindi che solo i grandi laboratori internazionali per la fisica delle particelle siano in grado di farlo: il Cern a Ginevra, il Fermilab negli Usa e Jparc in Giappone. Negli ultimi anni l’esperimento T2K (Tokai to Kamioka) in Giappone è certamente fra quelli che ha prodotto i risultati più interessanti legati ai fenomeni di oscillazione di neutrino. T2K è una grande collaborazione internazionale composta da più di 400 fisici provenienti da tre continenti e da undici diversi paesi, cui l’Italia partecipa attraverso l’Infn. T2K, che è stato il primo esperimento a osservare nel 2011 la trasformazione di neutrini muonici in neutrini elettronici, utilizza il più intenso fascio di neutrini muonici mai prodotto da un acceleratore, quello del laboratorio Jparc (a Tokai) sulla costa est del Giappone. Il fascio è orientato in modo tale da intercettare le miniere di Kamioka a 295 chilometri di distanza, sul versante ovest del paese, dove è localizzato il rivelatore Super- Kamiokande. Il fascio di Jparc produce neutrini a una energia il cui valore più probabile è 600 MeV, poiché proprio a quest’energia è massima la probabilità che possano oscillare dopo aver viaggiato per 295 chilometri. Il complesso dei rivelatori vicini (ND280) è installato a soli 280 metri dal punto di produzione dei neutrini e permette di misurarli prima che avvengano fenomeni di oscillazione. I neutrini di T2K sono molto più energetici di quelli solari e quindi possiedono una probabilità di interazione con la materia molto più elevata di questi ultimi. In particolare, una piccola frazione interagisce con lo scintillatore o con l’acqua nello ND280 e molte di queste interazioni producono muoni.
I neutrini hanno lo spin opposto alla direzione del moto, mentre le loro antiparticelle, gli antineutrini hanno lo spin che punta nella stessa direzione del moto. È stato osservato che gli antineutrini oscillano meno frequentemente dei neutrini, violando così la simmetria CP.
Biografia
Maria Gabriella Catanesi, ricercatrice presso l’Infn, ha conseguito il dottorato di ricerca nel 1986 nell’esperimento Aleph al Cern. Dal 1992 si occupa di fisica dei neutrini, con ruoli di rilievo negli esperimenti Chorus e Harp al Cern. Autrice di oltre 300 pubblicazioni, attualmente è componente del Comitato Esecutivo e responsabile Infn dell’esperimento T2K.