Il 16 maggio alle ore 14:56, assieme allo shuttle Endeavour, dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral ha lasciato la Terra il rivelatore di particelle Ams (Alpha Magnetic Spectrometer), che dopo pochi giorni è stato collocato dagli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Realizzato con il fondamentale contributo del mondo della ricerca italiano, grazie all'Infn e all'Asi, il "cacciatore di antimateria" Ams inizia così la sua missione scientifica, come primo esperimento di "big science" a operare sulla Iss. La missione di Ams è studiare nuclei di antimateria (vd. Asimmetrie n. 7, "Antimateria", ottobre 2008, ndr), ad esempio l'anti-elio, a cui stanno dando la caccia da tempo scienziati di tutto il mondo, con esperimenti sia in orbita sia nei luoghi più estremi del nostro pianeta. La loro scoperta potrebbe suggerire l'esistenza di antistelle e antigalassie o svelarci la natura della materia oscura. Ams continuerà a operare per almeno 10 anni, raccogliendo dati e inviando a terra un'enorme quantità di informazioni veicolate da 300 mila canali di elettronica. Questi dati, che complessivamente ammonteranno a circa 100 terabyte di memoria, saranno gestiti da grandi centri di calcolo anche in Italia, per poi essere studiati dai ricercatori della collaborazione. [C.P.]
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