[as] spazi
Inseguendo i neutrini.

di Francesca Scianitti


a.
Celebrazione del passaggio della “particella fantasma” con inaugurazione della targa commemorativa di Aganta Kairos in Madagascar nel 2012.
Aganta Kairos nasce dall’incontro casuale tra un artista plastico, Laurent Mulot, e uno scienziato, Thierry Stolarczyk, astrofisico del Cea (Commissariat à l’Energie Atomique et aux Energies Alternatives), che all’osservatorio Antares studia neutrini cosmici. L’intreccio dei linguaggi e delle curiosità di questi due diversi esploratori della conoscenza dà origine a un’opera d’arte visiva, scultorea, ma anche esposizione diffusa e insieme di “atti” artistici, che celebrano e testimoniano il passaggio dei neutrini attraverso il pianeta. È fonte d’ispirazione per l’artista il fatto che queste particelle generate da sorgenti cosmiche, chiamate anche “particelle fantasma” perché prive di carica e dotate di una massa piccolissima, attraversino luoghi, oggetti, persone sulla superficie terrestre, per proseguire indisturbate la loro corsa dalla parte opposta del globo. Così, l’opera Aganta Kairos si inserisce nell’opera più complessa Middle of Nowhere (nel mezzo del nulla, vd. http://mofn.org), che integra le creazioni successive del lungo cammino dell’artista alla ricerca dell’invisibile, ed è costituita da installazioni di dimensioni variabili, composte da fotografie, video, sculture, suoni e ambienti in situ. Anche il titolo dell’opera, Aganta Kairos, trae ispirazione dall’elusività dei neutrini e dalla precarietà della loro rivelazione: “Kairos”, figura mitologica greca, personaggio alato, è il messaggero delle opportunità che passano senza mai ritornare. “Aganta”, invece, significa “prendere” nel linguaggio provenzale di La Seyne-sur-Mer. Ed ecco come nel dialogo tra lo scienziato, Stolarczyk, e l’artista, Mulot, nasce l’opera. Situato a 2500 metri di profondità al largo di Tolone, Antares rivela ogni giorno una mezza dozzina di muoni, particelle cariche che indicano il passaggio dei neutrini. Sulla base dei dati raccolti da Antares nell’arco di cinque anni, Mulot e Stolarczyk scelgono quattro punti di probabile entrata dei neutrini, quattro zone che permettono di collegare quattro regioni oceaniche - indiana, artica, pacifica e antartica - al luogo abitato più vicino al telescopio Antares, l’Isola di Porquerolles (nel Mediterraneo, ovvero nella regione oceanica atlantica), che grazie ai neutrini diviene ideale punto d’incontro di popolazioni e tribù agli antipodi del pianeta. L’atto artistico è segnato dall’inaugurazione delle targhe commemorative, alla presenza degli abitanti del luogo, testimoni del passaggio della particella. Ma Aganta Kairos non si esaurisce con la celebrazione del “passaggio”: in ogni punto scelto sono stati raccolti alcuni litri d’acqua, gli elementi fondanti della scultura a contagocce intitolata “Le cinque regioni oceaniche”, traccia e punto di raccolta dell’itinerario dell’opera.
 
 

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