Editoriale
Cari lettori di Asimmetrie,
A scuola abbiamo imparato a risolvere le equazioni, almeno quelle più semplici. Ma forse non abbiamo capito una cosa fondamentale. Un’equazione non è un insieme di simboli astratti che serve a farci prendere un buon voto quando riusciamo a venirne a capo. Un’equazione serve a descrivere come funziona il nostro universo.
Certamente, la matematica è la lingua della fisica, ma anche della chimica, della biologia e persino (anche se con discutibile successo) dell’economia. Senza trascurare la statistica che ci aiuta, ad esempio, a prendere decisioni in modo informato, anche se poi il gioco d’azzardo sembra negare questo fatto. Non possiamo non rimanere impressionati da come una serie di simboli uguagliata a un insieme, a prima vista altrettanto oscuro, di altri simboli sia in realtà capace di descrivere il moto dei pianeti intorno alla loro stella, l’espansione senza fine dell’universo, la capacità del misterioso bosone di Higgs di dotare i mattoncini del mondo di una massa e quella di una particella di vivere più o meno a lungo, a seconda della sua velocità... ma anche l’equilibrio di una soluzione chimica o la complessa relazione tra reddito e capitale.
Credo che, nell’infinito dibattito su cosa sia cultura, ci sia una risposta semplice. La capacità di comprendere cosa si sta leggendo. E questo prevede di essere capaci di apprezzare sia l’infinita ricchezza della Commedia, sia la stupefacente semplicità dell’equazione di Newton.
Buona lettura.
Fernando Ferroni
presidente Infn
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