[as] spazi
Scienza al mercato.
di Vincenzo Napolano
Portate degli scienziati al mercato di sabato mattina a Roma. Non a fare la spesa, ma dalla parte del bancone a raccontare cosa fanno in laboratorio. Aggiungete l’entusiasmo degli studenti delle scuole superiori che spiegano agli avventori elementi di chimica, l’evoluzione delle specie o addirittura la teoria inflazionaria sull’origine dell’universo. E infine immaginate che le signore venute a fare la spesa, le famiglie e i ragazzini formino capannelli tra le verdure e il pesce per affacciarsi a questi insoliti banchi di scienza.
È quello che è successo in tre mercati rionali di Roma (quelli dei quartieri Flaminio, Bologna e Balduina) il 28 marzo, l’11 e il 18 aprile scorsi, grazie a La Scienza tra i banchi del mercato. Un’iniziativa lanciata e coordinata dall’Osservatorio Scienza per la Società del II° Municipio della capitale e dal Cnr, che ha raccolto l’adesione di decine di associazioni per la divulgazione e comunicazione scientifica, delle Università Sapienza e Tor Vergata e di enti di ricerca come l’Infn e l’Enea, oltre alla partecipazione del Liceo scientifico e Istituto tecnico B. Pascal e della scuola secondaria G. G. Belli. “Iniziative come questa – spiega Emilia La Nave, assessore del II° Municipio di Roma e ricercatrice dell’Isc-Cnr – centrano un duplice obiettivo: rianimano dei luoghi centrali per la nostra città, come i mercati rionali, e permettono alle persone di incontrare la scienza, intesa come conoscenza, ma anche come persone che la producono, in modo semplice e quotidiano”. Così, mentre gli studenti del Belli propongono agli avventori del mercato dei test olfattivi, un ricercatore dell’università realizza modelli di atomi e molecole con kiwi, pomodorini, mele, carote... E i fisici dell’Infn raccontano sulla piazza del mercato come le particelle elementari corrono nell’acceleratore Lhc, con l’aiuto di simulazioni virtuali e dell’immaginazione di chi ascolta. E sono solo alcuni esempi delle decine di proposte di scienza e divulgazione che per qualche ora hanno trasformato e colorato i mercati rionali. “In effetti, l’idea poteva sembrare strampalata – commenta Giordana Castelli del Cnr e coordinatrice scientifica del progetto – In realtà è servita a collegare e far emergere una rete di competenze ed eccellenze della nostra città, che solitamente è sommersa. E a rispondere a un’esigenza incontenibile dei nostri concittadini, delle persone comuni, di avvicinarsi alla scienza in modo informale e diretto”.
Un’iniziativa che gli organizzatori vorrebbero replicare anche in futuro, come miscuglio divertente e insolito tra il nutrimento del corpo e quello della mente. “E che magari anche altre città e altre scuole in giro per l’Italia potrebbero riprendere – si augura Emilia La Nave – ripetendo un esperimento didattico dal successo assicurato: quello in cui i ragazzi stessi propongono nuove idee ed esperienze ai loro coetanei, ma anche agli adulti, in un contesto pubblico e diverso dalla scuola”. Provare per credere.
È quello che è successo in tre mercati rionali di Roma (quelli dei quartieri Flaminio, Bologna e Balduina) il 28 marzo, l’11 e il 18 aprile scorsi, grazie a La Scienza tra i banchi del mercato. Un’iniziativa lanciata e coordinata dall’Osservatorio Scienza per la Società del II° Municipio della capitale e dal Cnr, che ha raccolto l’adesione di decine di associazioni per la divulgazione e comunicazione scientifica, delle Università Sapienza e Tor Vergata e di enti di ricerca come l’Infn e l’Enea, oltre alla partecipazione del Liceo scientifico e Istituto tecnico B. Pascal e della scuola secondaria G. G. Belli. “Iniziative come questa – spiega Emilia La Nave, assessore del II° Municipio di Roma e ricercatrice dell’Isc-Cnr – centrano un duplice obiettivo: rianimano dei luoghi centrali per la nostra città, come i mercati rionali, e permettono alle persone di incontrare la scienza, intesa come conoscenza, ma anche come persone che la producono, in modo semplice e quotidiano”. Così, mentre gli studenti del Belli propongono agli avventori del mercato dei test olfattivi, un ricercatore dell’università realizza modelli di atomi e molecole con kiwi, pomodorini, mele, carote... E i fisici dell’Infn raccontano sulla piazza del mercato come le particelle elementari corrono nell’acceleratore Lhc, con l’aiuto di simulazioni virtuali e dell’immaginazione di chi ascolta. E sono solo alcuni esempi delle decine di proposte di scienza e divulgazione che per qualche ora hanno trasformato e colorato i mercati rionali. “In effetti, l’idea poteva sembrare strampalata – commenta Giordana Castelli del Cnr e coordinatrice scientifica del progetto – In realtà è servita a collegare e far emergere una rete di competenze ed eccellenze della nostra città, che solitamente è sommersa. E a rispondere a un’esigenza incontenibile dei nostri concittadini, delle persone comuni, di avvicinarsi alla scienza in modo informale e diretto”.
Un’iniziativa che gli organizzatori vorrebbero replicare anche in futuro, come miscuglio divertente e insolito tra il nutrimento del corpo e quello della mente. “E che magari anche altre città e altre scuole in giro per l’Italia potrebbero riprendere – si augura Emilia La Nave – ripetendo un esperimento didattico dal successo assicurato: quello in cui i ragazzi stessi propongono nuove idee ed esperienze ai loro coetanei, ma anche agli adulti, in un contesto pubblico e diverso dalla scuola”. Provare per credere.
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