Ada, il primo acceleratore che ha fatto scontrare tra loro fasci di particelle, ha ricevuto un importante riconoscimento dalla European Physical Society (Eps): la designazione a luogo storico. Nel 1961 un gruppo di giovani ricercatori guidati dal fisico austriaco Bruno Touschek costruì a Frascati l’Anello di Accumulazione (Ada), il prototipo dei futuri acceleratori, in cui fasci di particelle si scontrano per originare nuove particelle. Dopo oltre mezzo secolo, nell’anno del Nobel per la Fisica a Englert e Higgs, reso possibile grazie alle scoperte ottenute a Lhc, Ada è stata inserita tra i luoghi segnalati per il loro interesse storico dalla European Physical society (Eps). Un riconoscimento che quest’importante istituzione conferisce a luoghi e, in questo caso, macchine che abbiano avuto un ruolo particolarmente rilevante nella storia della fisica in Europa. Touschek aveva avuto un’idea rivoluzionaria. Realizzare un anello in cui far circolare, accelerandoli in senso opposto, due fasci di particelle (elettroni e positroni), per poi farli scontrare e produrre, nelle collisioni, nuove particelle. Lo stesso principio con cui funziona Lhc, suo gigantesco discendente, in cui però si fanno scontrare fasci di protoni. Pur avendo avuto una vita scientifica breve, Ada rimane una pietra miliare della storia della scienza, perché è stata il capostipite di generazioni di acceleratori. Oggi nel mondo se ne contano 30.000, che oltre ad aver aperto la frontiera della conoscenza dell’infinitamente piccolo, rappresentano ormai un importante strumento nel mondo dell’industria e della medicina. “Nei primi anni ’60, a Frascati, era in funzione l’elettrosincrotrone, una macchina all’avanguardia per la ricerca a cui lavorava una promettente comunità di fisici e ingegneri, tra cui molti giovani. Ma l’elettrosincrotrone non era una macchina unica, ce n’erano di simili in altri laboratori nel mondo. Il progetto di Ada, invece, era completamente rivoluzionario". Spiega Umberto Dosselli, direttore dei Laboratori Nazionali di Frascati. “Ada era l’esperimento, la sfida. Dimostrare che fosse possibile realizzare un prototipo in cui accelerare e far collidere fasci di particelle all’interno della stessa macchina e provare che avesse un vantaggio rispetto a un acceleratore lineare. I concetti innovativi erano due: l’idea di immettere le antiparticelle e l’idea di far circolare contemporaneamente, e in senso opposto, due fasci per poi farli scontrare. Ciò consentiva di accelerare contemporaneamente sia “il proiettile” (il fascio di antiparticelle) sia il “bersaglio” (il fascio di particelle), in modo da aumentare l’energia finale. Fino ad allora, tutti gli acceleratori, compreso l’elettrosincrotrone di Frascati, acceleravano il fascio per farlo scontrare con un bersaglio fermo”, conclude Dosselli. “Ada fa parte del patrimonio scientifico dell'Italia e dell'Europa ”, spiega Luisa Cifarelli, presidente (2011-2013) della European Physical Society e ora vicepresidente, cui si deve l'iniziativa dei Siti Storici Eps . "Oltre al ben noto patrimonio artistico culturale e a quello ambientale, con questa iniziativa l’Eps mira a identificare un nuovo tipo di patrimonio dell'umanità: quello scientifico-culturale. Affinché le più importanti tappe nella storia e nel progresso della fisica vengano rese note al grande pubblico, in uno spirito europeo di identità e di collaborazione". [Eleonora Cossi]