A conclusione dell’analisi dati della sua prima fase di attività, l’esperimento Meg (Muon Electron Gamma), cui partecipa l’Infn, pone nuovi limiti alla supersimmetria (Susy), in particolare a una certa classe di teorie di grande unificazione supersimmetrica, le Susy-Gut. Il risultato, presentato l'8 marzo a Les Rencontres de Physique de la Vallée d'Aoste a La Thuile, ci dice, infatti, che dei circa 2300 miliardi di muoni osservati dall’esperimento nessuno è decaduto in un elettrone e un fotone. E questo i fisici lo possono affermare con grande sicurezza. Il risultato, infatti, ha un livello di confidenza del 90%.
“Ciò non significa che le Susy-Gut siano state totalmente escluse, - spiega Alessandro Baldini, ricercatore dell’Infn e coordinatore dell’esperimento Meg - tant’è che Meg prevede una seconda fase, in cui i nuovi rivelatori con risoluzioni migliori permetteranno un aumento della sensibilità di un fattore 10”. “L'osservazione di questo processo costituirebbe una rivoluzione nel campo della fisica delle interazioni fondamentali, perché il modello standard semplicemente non lo prevede: si tratterebbe quindi di un’interazione di tipo nuovo, dovuta a un mediatore di forza mai visto prima”, conclude Baldini.
Durante la sua prima fase dal 2009 al 2013, l'esperimento Meg ha preso dati al Paul Scherrer Institut (Psi) di Zurigo, ricercando questo fantomatico decadimento del muone in un elettrone e un fotone (vd. anche Il fascino dell'impossibile, ndr). La gran parte delle teorie supersimmetriche di grande unificazione prevede invece che il decadimento esista, e dovrebbe essere osservabile dall’esperimento Meg: il fatto quindi che Meg non lo osservi, a sensibilità sempre più crescenti, significa che lo spazio dei parametri di queste teorie si riduce progressivamente.
Le ricerche condotte da Meg sono analoghe a quelle che si svolgono anche all’acceleratore Lhc del Cern di Ginevra. Con una differenza, però, che rende i due esperimenti complementari: mentre Lhc conduce le sue analisi con adroni, Meg studia i leptoni (muone, elettrone, tau). [Antonella Varaschin]