Si è tenuta il 21 aprile a Rokkasho, in Giappone, la cerimonia di consegna dell’Rfq (Radio Frequency Quadrupole), realizzato ai Laboratori Nazionali di Legnaro dell'Infn per l’acceleratore di altissima intensità Lipac (Linear Ifmif Prototype Accelerator), prototipo della International Fusion Material Irradiation Facility Ifmif. Alla cerimonia, la delegazione italiana composta da Eugenio Nappi, membro della Giunta Esecutiva dell’Infn, il direttore dei Laboratori di Legnaro (Lnl), Giovanni Fiorentini, Andrea Pisent, ricercatore Infn e coordinatore del progetto Rfq e il direttore della sezione Infn di Torino, Amedeo Staiano.
Obiettivo di Ifmif - e dell’acceleratore Lipac di cui l’Rfq è il fulcro - sarà la produzione di flussi intensi di neutroni ad alta energia, utili a testare la resistenza dei materiali che costituiranno le parti critiche dei reattori a fusione nucleare. Progettato e realizzato ai Lnl da un team di fisici e ingegneri dei laboratori e delle sezioni Infn di Padova, Torino e Bologna, grazie a uno stanziamento speciale di 25 milioni di euro assegnato dal Miur all'Infn, l’Rfq del prototipo di Ifmif è un sistema molto avanzato capace di produrre le massime intensità del fascio di particelle accelerate. L’Rfq si compone di una struttura in rame ultra-puro, lunga circa 10 metri, realizzata con criteri di elevata precisione meccanica, in grado di accelerare un fascio continuo e molto intenso di deutoni (nuclei di deuterio) fino a 5 MeV. Dopo la progettazione e la realizzazione dei prototipi e delle parti più complesse, fatte all’interno delle strutture Infn, la costruzione è stata affidata, sotto la supervisione dell’Infn, ad aziende specializzate con gare a partecipazione internazionale, in cui le aziende italiane hanno avuto risultati particolarmente brillanti, a riprova della validità del made in Italy anche in settori quali la meccanica di altissima precisione e l’elettronica per la radiofrequenza di potenza. [Francesca Scianitti]