Il 9 maggio il Large Hadron Collider (Lhc), il superacceleratore del Cern di Ginevra, e i suoi esperimenti hanno ripreso ufficialmente l'attività, ricominciando a “fare fisica”. Lhc era stato riacceso il 25 marzo scorso dopo la pausa invernale, è seguito poi un periodo di commissioning, in cui sia l’acceleratore sia i rivelatori sono stati testati e calibrati utilizzando fasci a bassa intensità e grazie a collisioni pilota protone-protone. Ora, tutto il complesso di strumenti è pronto e i “macchinisti” di Lhc stanno aumentando l’intensità dei fasci per produrre un maggior numero di collisioni, ricominciando così a raccogliere dati in abbondanza. “Possiamo dire che il vascello è salpato verso il nuovo mondo, – commenta Fernando Ferroni, presidente dell’Infn, – ora speriamo che arrivi presto il momento in cui avvisteremo una nuova terra nella quale avventurarci con i nostri studi”.
Questo è il secondo anno per Lhc all’energia di collisione di 13 TeV. Il bosone di Higgs è stato l'ultimo tassello del puzzle del modello standard: ora, le collaborazioni Atlas e Cms studieranno questo bosone in profondità. Ma ci sono ancora molte domande alle quali il modello standard non riesce a dare una risposta come, ad esempio, perché la natura ha preferito la materia all’antimateria e di che cosa è composta la materia oscura che costituisce un quarto del nostro universo. L’enorme quantità di dati che Lhc produrrà nel corso del 2016 consentirà ai fisici di affrontare queste e molte altre domande, per indagare ancora più a fondo la nostra teoria e trovare eventuali indizi di nuova fisica, quella oltre il modello standard (vd. anche Oggi è già domani). Il programma di ricerca prevede sei mesi di presa dati con collisioni protone-protone, cui seguiranno quattro settimane di collisioni tra ioni di piombo, come di consuetudine. I quattro più grandi apparati sperimentali di Lhc, Alice, Atlas, Cms e Lhcb, iniziano così a raccogliere e analizzare i dati del 2016. Assieme a loro lavoreranno anche i tre esperimenti più piccoli - Totem, Lhcf e Moedal - che si concentreranno su particolari aspetti delle collisioni protone-protone. [Antonella Varaschin]