Resi noti i vincitori dell’Atlas Thesis Award 2021, riconoscimento che rientra nell’ambito delle iniziative promosse dalle collaborazioni Atlas e Cms, i grandi rivelatori ospitati al Cern protagonisti nel 2012 della scoperta del bosone di Higgs, allo scopo di premiare le migliori tesi di dottorato a livello internazionale svolte presso gli esperimenti. Tra i vincitori e le vincitrici di quest’anno, anche Giulia Di Gregorio, ricercatrice Infn dell’Università di Pisa, che sarà premiata nel corso della cerimonia prevista giovedì 24 febbraio in occasione della Atlas week.
La collaborazione Atlas conta 5500 membri di 180 istituzioni in tutto il mondo, di cui oltre 1000 sono studenti e studentesse di dottorato, i destinatari dell’Atlas Thesis Award, che, attraverso una commissione dedicata, seleziona ogni anno i più innovativi risultati ottenuti dai partecipanti alla competizione nel corso del lavoro di ricerca svolto in Atlas raccolti nelle loro tesi finali. 6 le tesi di dottorato risultate vincitrici dell’ultima edizione del premio, tra cui quella discussa da Giulia Di Gregorio, dal titolo 'Search for the Higgs boson produced in association with a vector boson and decaying into a pair of b-quarks using large-R jets with the Atlas detector', realizzata in collaborazione con la sezione Infn di Pisa.
“Sono orgogliosa e fiera di questo riconoscimento, che condivido sicuramente con tutto il gruppo Atlas di Pisa. Sono inoltre grata all’Infn per l’opportunità che mi è stata concessa. Svolgere il mio dottorato di ricerca in un contesto internazionale come quello rappresentato dalla collaborazione Atlas e dal Cern, mi ha infatti permesso di lavorare in uno degli ambienti scientifici più stimolanti al mondo. Un’esperienza che è di fondamentale importanza per chiunque voglia dedicarsi come me all’attività di ricerca nel settore della fisica delle particelle, e che è stata resa ancor più significativa da questo premio”, commenta Giulia Di Gregorio.
Scopo della tesi di Giulia Di Gregorio è quello di studiare, grazie ad Atlas e a tecniche estremamente sofisticate per la ricostruzione degli eventi che hanno luogo all’interno del rivelatore, una tipo particolare di decadimento del bosone di Higgs, la cui interazione con una delle due particelle mediatrici della forza elettrodebole, W e Z, determina, diversamente da quanto osservato più comunemente, la produzione di un singolo getto composto dai prodotti di decadimento del bosone, ovvero coppie di quark b e anti quark b. [Matteo Massicci]