Sarà l’universo gravitazionale l’obiettivo scientifico di una delle due prossime grandi missioni dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), lo ha deciso il Science Programme Committee dell’Esa. Si chiamerà eLisa (evolved Laser Interferometer Space Antenna) l’esperimento ad altissima tecnologia che guarderà il nostro universo da una prospettiva completamente nuova. Si tratta di un interferometro laser, come quelli già esistenti a terra Virgo-Ligo e ai quali sarà complementare, ma sarà costituito da tre satelliti in orbita intorno al Sole.
“L’Infn accoglie con soddisfazione questa decisione – commenta Roberto Battiston, presidente della commissione di fisica astroparticellare dell’Infn e professore dell’Università di Trento – L’Infn sostiene infatti da anni la ricerca delle onde gravitazionali e lo sviluppo di Lisa Pathfinder, la missione spaziale che nel 2015 verificherà la tecnologia alla base di eLisa. La gravità è la protagonista dell’evoluzione dell’universo – prosegue Battiston – e la decisione dell’Esa di sostenere eLisa punta alla verifica diretta di uno dei più straordinari fenomeni previsti dalla relatività generale, le onde gravitazionali”.
Le onde gravitazionali, che sono il tassello mancante alla verifica sperimentale della relatività generale di Albert Einstein, sono delle minuscole increspature dello spaziotempo prodotte dagli eventi astrofisici che avvengono nel nostro universo. Riuscire finalmente a rivelarle aprirebbe a un nuovo tipo di astronomia, l’astronomia gravitazionale, che ci permetterebbe di risalire fino all’alba cosmica, al momento in cui le stelle, le galassie e tutti gli altri oggetti astrofisici che popolano il nostro universo hanno iniziato a formarsi.
“L’esplorazione dell’universo gravitazionale, possibile soltanto attraverso un osservatorio spaziale, rivoluzionerà l’astrofisica, la cosmologia e la fisica fondamentale” commenta Stefano Vitale dell’Università di Trento e dell’Infn, membro del team scientifico di eLisa e principal investigator della missione Lisa Pathfinder. “Per questo motivo si tratta di una decisione molto importante: queste ricerche saranno foriere di un enorme progresso nella comprensione dell’universo”, conclude Vitale.