Forse non tutti i padovani sanno che gli scienziati della loro città hanno contribuito in modo determinante all’avventura del superacceleratore Lhc del Cern di Ginevra e alla scoperta del bosone di Higgs. Per offrire a tutti l’opportunità di conoscere la storia di questo successo della scienza, la sezione di Padova dell’Infn, assieme al Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Università degli Studi di Padova, con il Patrocinio del Comune, ha organizzato, il 17 aprile alle ore 18.00 in Sala degli Anziani a Palazzo Moroni, un incontro a più voci dedicato al grande pubblico. I padovani potranno così ascoltare, direttamente dai loro concittadini che sono stati protagonisti di questa impresa da Nobel, la loro esperienza.
Sarà questa l’occasione per capire come si arriva a una così importante scoperta scientifica come quella del bosone di Higgs, che cose’è questa particella e perché è così fondamentale. Ma anche che cos’è e come funziona Lhc, la più complessa macchina mai costruita dall’uomo, e i suoi giganteschi esperimenti, alti come palazzi di quattro piani, collocati a 100 metri sotto il suolo, al confine tra Svizzera e Francia. Sarà inoltre l’occasione per capire che cosa i fisici si aspettano per il futuro di Lhc, ora che è appena stato riacceso, dopo due anni di pausa per i lavori di consolidamento, che lo porteranno nel giro di qualche mese a operare al doppio dell’energia precedente. Si apre adesso una nuova avventura scientifica, a caccia di materia oscura e alla ricerca di risposte ad alcune delle più affascinanti domande ancora aperte della fisica contemporanea.
È questa anche l’occasione per presentare un’ulteriore iniziativa dell’Infn, l’ente di ricerca che coordina la ricerca italiana nella fisica delle particelle in cui l’Italia eccelle a livello internazionale. Verrà infatti portata in piazza Eremitani a Padova, dal 17 aprile al 15 maggio, l’installazione "Meet Lhc. 60 anni di Italia al Cern": una suggestiva narrazione per immagini che ripercorre le tappe fondamentali dei successi del Cern, il più grande centro di ricerca al mondo in fisica delle particelle, mettendo l’accento sull’importante contributo del nostro Paese al loro raggiungimento. [Antonella Varaschin]