Raggi cosmici ancora protagonisti della caccia all’inafferrabile materia oscura, che permea un quarto del cosmo. Un nuovo esperimento si prepara a lasciare la Terra, per estendere le misure già effettuate da Fermi-Lat (Large Area Telescope) e Ams (Alpha Magnetic Spectrometer). Si tratta di Dampe (Dark Matter Particle Explorer), frutto di un accordo di collaborazione tra l’Infn, la Chinese Academy of Sciences (Cas) e l’Università di Ginevra. A lanciarlo in orbita, in autunno, sarà l’agenzia spaziale cinese, a bordo del vettore CZ-2D. A due anni dalla firma dell’accordo, il tracciatore al silicio di Dampe è stato completato ed è arrivato a Pechino, dove verrà assemblato con il resto dell’apparato e preparato per il lancio.
“L’esperienza maturata in seno all’Infn nello sviluppo di rivelatori a microstrip di silicio in ambito spaziale è stata determinante per vincere questa sfida - spiega Giovanni Ambrosi, della sezione Infn di Perugia, coordinatore nazionale dell’esperimento - Una sfida che ha visto, in meno di due anni, la progettazione, costruzione, qualifica spaziale e verifica con fasci di particelle di un tracciatore composto da 12 piani di rivelatori di silicio”.
Dampe studierà i raggi cosmici nell’intervallo di energie dal GeV alle decine di TeV. Il tracciatore di silicio è una componente chiave dell’esperimento. Permetterà, infatti, di misurare con grande accuratezza la direzione di arrivo dei fotoni e, allo stesso tempo, di differenziare le specie nucleari che compongono i raggi cosmici e la loro traiettoria. Per garantire l’affidabilità delle scelte costruttive e verificare le prestazioni del rivelatore con i raggi cosmici, un modello di qualifica - del tutto analogo a quello che sarà impiegato in volo - sarà utilizzato nelle prossime settimane presso il Cern, nell’ambito di una campagna di test con fasci di elettroni, protoni e ioni, che si concluderà a giugno. [Davide Patitucci]