Si chiama Higgs Hunters ed è un progetto di citizen science che punta a coinvolgere il pubblico nello studio delle proprietà del bosone di Higgs. Come? Arruolando cacciatori di Higgs volontari che avranno il compito di cercare nuovi possibili decadimenti del bosone di Higgs, tra le migliaia d’immagini delle collisioni prodotte a Lhc e fotografate dal rivelatore dell’esperimento Atlas.
“A tutti i volontari viene chiesto di analizzare le immagini prodotte dalle collisioni protone-protone per cercare decadimenti esotici del bosone di Higgs, previsti dai modelli di fisica oltre il Modello Standard, per esempio in particelle neutre che sono invisibili nel tracciatore”. Commenta Anna Di Ciaccio, responsabile nazionale di Atlas per l’Infn. “Queste particelle – continua Di Ciaccio - possono però decadere a loro volta in altre particelle dotate di carica elettrica che sono facilmente identificabili anche ad occhio nudo nel rivelatore di tracce di Atlas poiché producono quello che comunemente si chiama un vertice secondario (un punto del rivelatore in cui nascono nuove tracce).
Higgs Hunters è un progetto nato dalla collaborazione tra l’esperimento Atlas, l’Università di New York, l’Università di Oxford e Zooniverse, il Forum dei progetti di citizen science.
L’iniziativa segue il lancio del portale open data del Cern dove sono attualmente analizzabili i dati delle collisioni registrate dall’esperimento Cms nel 2010, oltre a una serie di dati provenienti dagli esperimenti Alice, Atlas, Cms and Lhcb e preparati per fini per le scuole. [Eleonora Cossi]