L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ha firmato una lettera di intenti con l’Accademia Cinese delle Scienze e l’Università di Ginevra per mettere a disposizione le proprie competenze nella costruzione del futuro “cacciatore di materia oscura”, che la Cina lancerà nello spazio tra uno o due anni. La prima missione spaziale cinese nel settore delle astroparticelle, che si chiama Dampe, sarà seguito fra qualche anno da un altro "cacciatore di materia oscura" (Herd) che verrà installato nella futura stazione spaziale cinese. Dampe avrà nel suo cuore un rivelatore, un tracciatore al silicio dello steso tipo di quello che l'Infn (sezione di Perugia), in collaborazione con l' Università di Ginevra, ha sviluppato per l' esperimento Ams in funzione sulla Stazione Spaziale Internazionale da due anni. L’Infn parteciperà con lo sviluppo della simulazione e l’ottimizzazione del rivelatore e alla successiva analisi dei dati scientifici. L’istituto italiano si occuperà anche dei relativi test di qualifica spaziale presso il laboratorio Serms di Terni. La Cina ha di recente approvato un piano decennale di missioni spaziali dedicate a settori che vanno dall'osservazione della terra, allo studio delle sorgenti di raggi X, dalla crittografia quantistica alla ricerca della materia oscura. [Eleonora Cossi]