ll buco nero supermassiccio nel centro del quasar denominato 3C 454.3, distante oltre 7 miliardi di anni luce, è ora la sorgente di raggi gamma più intensa del cielo e continua a crescere. Crazy Diamond, come lo hanno ribattezzato gli astrofisici, negli ultimi giorni ha vertiginosamente aumentato il flusso di radiazione gamma emesso oltre i 100 MeV, rivelato dai satelliti Agile dell’Agenzia Spaziale Italiana e Fermi della Nasa, avvicinandosi ai suoi record di emissione di alta energia registrati nel 2009 e nel 2010. Il buco nero torna, dunque, prepotentemente a far parlare di sé. Gli scienziati stanno seguendo l’evoluzione del fenomeno e sono riusciti a stimare l’enorme quantità di energia associata al getto di materia espulsa dal buco nero ad altissima velocità. Crazy Diamond è ora talmente potente che sta ‘bruciando’ materia nei paraggi del buco nero ad un ritmo equivalente alla massa di diverse Terre al minuto. Un pantagruelico assorbimento di energia nel buco nero che si trasforma in un getto espulso con enorme energia cinetica che poi viene dissipata in radiazione elettromagnetica. Sia Agile che Fermi continuano a seguire il famelico Crazy Diamond, insieme a molti altri osservatori, dalla Terra e dallo spazio, pronti a cogliere ogni dettaglio di questo eccezionale fenomeno astrofisico. "L'allerta data da Agile sull'incremento dell'attività del quasar 3C 454.3 è un successo di tutta la comunità scientifica, che ha fortemente voluto la prosecuzione della missione Agile per tutto il 2014 e, si spera, anche dopo", sottolinea Aldo Morselli, ricercatore Infn che lavora sia ad Agile che a Fermi. "Agile è un progetto tutto italiano, e il nostro Paese si trova ora nell'invidiata posizione di partecipare ai due più importanti esperimenti per la rilevazione di raggi gamma nello spazio, che stanno entrambi dando risultati oltre le più rosee aspettative", conclude Morselli. In questi giorni il fenomeno è stato seguito in diretta anche dal grande pubblico grazie alla App AGILEScience (scaricabile gratuitamente dall'iTunes store). [Antonella Varaschin]