In Sardegna, è cominciata l’installazione della prima rete di sensori sismici su larga scala per una campagna estensiva di misure geofisiche nei pressi della miniera metallifera di Sos Enattos, a Lula, il sito candidato dall’Italia ad ospitare l’Einstein Telescope (ET), l’osservatorio per onde gravitazionali di terza generazione a cui partecipano l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Istituto Italiano di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e le Università di Sassari e Cagliari. Nel dettaglio è prevista l’installazione di 15 stazioni sismometriche per la misura delle vibrazioni del terreno che costituiscono il rumore sismico di fondo.
Utilizzando tecniche mutuate dall'analisi dei segnali radar, i dati registrati da queste stazioni permetteranno di identificare le principali sorgenti di rumore sismico, sia naturali che artificiali, e di seguirne l'evoluzione temporale. Saranno inoltre effettuati i primi sopralluoghi necessari all'esecuzione di una tomografia sismica, ovvero una immagine del sottosuolo ricavata dalla registrazione delle onde sismiche generate artificialmente da una massa vibrante azionata da un apposito veicolo pesante. I dati verranno anche usati per lo studio del rumore Newtoniano del sito. La misure geofisiche in corso sono realizzate anche grazie al fondamentale contributo della Regione Autonoma della Sardegna che supporta il Laboratorio SarGrav, dall’IGEA, che funge da infrastruttura di supporto per tutte le attività di caratterizzazione.
La campagna, che durerà due settimane, ha un doppio obiettivo: quantificare ulteriormente l'eccezionale 'silenzio' sismico dell'area, requisito fondamentale all'operatività di ET, e ricostruire la geologia del sottosuolo, in vista della progettazione del sistema di gallerie che, auspicabilmente, ospiteranno ET. I risultati di queste misure costituiranno uno degli elementi di valutazione per la scelta finale fra i due siti candidati (l'altro si trova al confine fra Belgio, Germania ed Olanda, nella regione del Limburgo). [Eleonora Cossi]