Un quartier generale europeo per le onde gravitazionali nella miniera di Sos Enattos a Lula, in Sardegna. Ecco il cuore del progetto presentato lo scorso 7 febbraio a Roma dalla ministra Valeria Fedeli e dal presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru per candidare l’Italia, con la Sardegna, a ospitare l’Einstein Telescope (ET), la nuova infrastruttura globale di ricerca per l’astronomia gravitazionale da terra. Il progetto è sostenuto dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. ET è una delle più emozionanti imprese scientifiche dei prossimi anni: il progetto prevede la realizzazione di un osservatorio sotterraneo, a una profondità tra i 100 e i 200 metri per isolarlo dai movimenti sismici. La struttura ospiterà un interferometro con bracci lunghi 10 km: un enorme triangolo di circa trenta chilometri di perimetro. ET sarà un "orecchio" in grado di "ascoltare" per la prima volta con regolarità le onde gravitazionali generate dai "cataclismi cosmici", come l'esplosione di supernovae o lo scontro tra buchi neri. Il sito proposto per ospitare l’osservatorio è la miniera di Sos Enattos, compatibile con i requisiti di bassissimo rumore sismico e antropico. Il nuovo interferometro deve infatti essere installato in gallerie sotterranee a qualche centinaio di metri di profondità, e gli studi hanno dimostrato che questo sito possiede caratteristiche geologiche e di urbanizzazione adeguate. [Eleonora Cossi]