Sono ben due le scoperte del 2017 che la rivista Physics World ha selezionato per la sua famosa top ten annuale e che vedono coinvolto l’Infn con un ruolo di primo piano. Sul podio, come prevedibile, la rivista incorona la prima osservazione della fusione di due stelle di neutroni, annunciata lo scorso 16 ottobre e osservata per la prima volta sia con le onde gravitazionali dagli interferometri Ligo e Virgo, sia con la radiazione elettromagnetica dai telescopi a terra e nello spazio. La scoperta, che ha visto un ruolo determinante nel contributo italiano per l’identificazione del segnale gravitazionale e per la caratterizzazione della sorgente, ha inaugurato l’era dell’astronomia multimessaggero.
“Questa scoperta ha aperto una nuova era per osservazione dell’universo la cui importanza scientifica è stata confermata dal premio Nobel a Rainer Weiss, Kip Thorne e Barry Barish,” commenta Fernando Ferroni, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. “Mi piace ricordare che l’Italia con l’Infn e i suoi ricercatori è tra i protagonisti a livello mondiale di questo risultato”.
Nella Top Ten è stata inoltre selezionata la scoperta della collaborazione Auger, pubblicata in novembre su Science, sull’origine extragalattica dei raggi cosmici ad altissima energia. Un risultato attesissimo nella comunità scientifica che da anni si interroga sull’origine di queste particelle.
“Finalmente da Auger abbiamo la prova dell'esistenza di raggi cosmici di alta energia provenienti da regioni dello spazio al di là della nostra galassia," commenta Antonio Masiero, vicepresidente dell’Infn. “Anche questo risultato rappresenta un'importante potenzialità per l'indagine di fenomeni violenti dell'universo attraverso lo studio simultaneo di più messaggeri cosmici (raggi gamma, raggi cosmici, neutrini di alta energia e onde gravitazionali) che ci giungono da regioni dello spazio lontane. Questo approccio è al centro della strategia europea nella ricerca astroparticellare del prossimo decennio e vede in prima linea l'Italia con l'Infn che lavora in sinergia con altri enti di ricerca e università italiani” conclude Masiero. [Eleonora Cossi]