Per cacciare, i delfini preferiscono la notte. A dimostrarlo è uno studio interdisciplinare che ha registrato i suoni, chiamati “ click”, emessi da questi cetacei per identificare prede e oggetti attraverso le onde acustiche (eco-localizzare), e ha riscontrato che sono molto più frequenti la notte rispetto al giorno. A svelarci le abitudini predatorie di questi affascinanti animali è una ricerca realizzata grazie ai dati della stazione sottomarina Oνde, installata nel 2005, a 2100 m di profondità al largo di Catania, nel sito sottomarino dei Laboratori Nazionali del Sud (Lns) dell’Infn.
Obiettivo: misurare il rumore acustico di fondo sottomarino e realizzare uno studio di fattibilità per un rivelatore acustico di neutrini. Dall’analisi dei dati registrati in due anni di attività della stazione Oνde (tra il 2005 e il 2006) arrivano oggi importanti informazioni sul comportamento dei delfini, predatori ai vertici della catena alimentare marina, le cui abitudini in ambiente naturale sono ancora poco conosciute. In particolare, lo studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports (nature.com), rivela che i delfini registrati al largo della Sicilia orientale sfruttano il loro “bio-sonar” (organo impiegato da molti cetacei per comunicare con i propri simili) con significative variazioni tra giorno e notte, emettendo un maggior numero di segnali di eco-localizzazione (i click) nelle ore notturne.
Lo studio è stato condotto in stretta collaborazione tra i Lns e il Bioacoustics Lab del Cnr – Istituto per l’Ambiente Marino Costiero (Cnr-Iamc) di Capo Granitola, nell’ambito del progetto Firb Smo. Al progetto hanno collaborato l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), il Cnr-Iamc, il Dipartimento di Osservazioni e Modellazione del Cambiamento Climatico – Enea, le Università di Messina e Catania e il Centro Interdisciplinare di Bioacustica e Ricerche Ambientali (Cibra) dell’Università di Pavia. [Eleonora Cossi]
Crediti Immagine: Fondazione CIMA