Il premio Enrico Fermi 2017 della Società Italiana di Fisica è stato assegnato a Gianpaolo Bellini, dell’università di Milano e sezione Infn di Milano, Veniamin Berezinsky, del Gran Sasso Science Institute (Gssi) e Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Infn e a Till Kisten, del Max-Plank Institut di Heidelberg “ per i loro cruciali contributi alla fisica e all'astrofisica del neutrino presso il laboratorio sotterraneo del Gran Sasso".
In particolare, nella fisica del neutrino, la commissione che attribuisce il premio ha riconosciuto il determinante contributo apportato in questo campo dagli esperimenti Gallex e Borexino, installato da molti anni ai Lngs. Mentre Gallex, poi divenuto Gno, ha terminato la presa dati nel 2002. L'esperimento veramente pionieristico anche dal punto di vista tecnologico, ha confermato, in modo più convincente del precedente esperimento americano, l’esistenza di un deficit del flusso di neutrini che il Sole invia sulla Terra che sarà spiegato in anni più recenti con il fenomeno dell'oscillazione dei neutrini.
Gallex - Guidato da T. Kirsten, ha misurato per la prima volta il flusso dei neutrini solari sino alle energie più basse, trovandolo molto minore di quanto previsto teoricamente. Sula base delle osservazioni di Gallex, Berezinsky formulò l’ipotesi che il problema del neutrino solare potesse dipendere da fenomeni nuovi e non di tipo astrofisico. L’esperimento veramente pionieristico anche dal punto di vista tecnologico, ha confermato, in modo più convincente del precedente esperimento americano, l’esistenza di un deficit del flusso di neutrini che il Sole invia sulla Terra che sarà spiegato in anni più recenti con il fenomeno dell'oscillazione dei neutrini.
Borexino - Guidato da G. Bellini, è stato progettato per studiare i neutrini, particelle neutre con massa piccolissima prodotte nella reazioni nucleari che avvengono nelle stelle, in particolare nel Sole ma anche nei decadimenti radioattivi, come quelli che hanno luogo all’interno della Terra. Borexino è l’unico esperimento al mondo capace di misurare le interazioni di neutrini di bassissima energia. Il suo scopo primario è quello di rivelare tutti i flussi di neutrini prodotti nel Sole dalle varie reazioni nucleari, nell’intervallo di energia, da 0,250 a 16 MeV. L’obiettivo scientifico è duplice: la fisica solare e la fisica del neutrino. L’esperimento ha dimostrato la consistenza sia del modello solare, sia della nostra comprensione del fenomeno dell’oscillazione del neutrino rivelando per la prima volta i geoneutrini, neutrini dovuti alla radioattività della crosta terrestre. Inoltre Borexino ha esplorato un aspetto del fenomeno dell’oscillazione dei neutrini mai studiato prima d’ora (vd. anche [as] riflessi: Messaggeri dal sottosuolo). [Eleonora Cossi]