Ha vissuto in due paesi e sta per intraprendere il suo viaggio verso il terzo. È il più grande apparato sperimentale del suo genere ed è stato ideato per individuare e studiare i neutrini, tra le particelle più elusive che conosciamo, grazie a una tecnologia pionieristica che lo rende uno dei più avanzati esperimenti scientifici al mondo.
Questa estate viaggerà attraverso l’Oceano Atlantico per raggiungere la sua nuova destinazione: il Fermi National Accelerator Laboratory (Fermilab) di Chicago. Il suo nome è Icarus e potrai seguire il suo viaggio, via mare e via terra, grazie a una mappa interattiva sul sito del Fermilab collegandoti al sito http://icarustrip.fnal.gov
Il rivelatore Icarus misura 18 metri e pesa 120 tonnellate. Ideato dal premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia, ha cominciato la sua carriera scientifica sotto il massiccio del Gran Sasso ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso (Lngs) dell’Infn nel 2010, studiando i neutrini provenienti dal Cern. Nel 2014 Il rivelatore fu trasferito dai Lngs al Cern, dove è stato rinnovato e preparato per il lungo viaggio che si appresta a compiere.
Quando giungerà al Fermilab, il gigantesco rivelatore sarà integrato in un sistema di 3 rivelatori dedicati alla ricerca di un nuovo tipo di neutrino chiamato neutrino “sterile”. Rivelare questa particella porterebbe a riscrivere la nostra concezione dell’universo e delle particelle che lo costituiscono. La prossima settimana Icarus comincerà il suo viaggio dal Cern di Ginevra, in Svizzera, al porto di Antwerp in Belgio. Da qui il rivelatore, diviso in due parti identiche, viaggerà a bordo di una nave alla volta del porto di Burns nello stato dell’Indiana, negli Stati Uniti. Da lì proseguirà il suo viaggio via Tir. In totale il viaggio dovrebbe durare circa sei settimane.
Sul sito del Fermilab una mappa interattiva documenterà il percorso del rivelatore Icarus in tempo reale. Fermilab, Cern e Infn seguiranno il viaggio sui social media usando l’hastag #IcarusTrip che apparirà anche su una grafica speciale posizionata sul Tir. [Eleonora Cossi]