La misurazione di un decadimento molto raro all'esperimento Lhcb del Cern sembra restringere ulteriormente lo spazio per l’esistenza della supersimmetria. L’annuncio è stato dato a Kyoto nel corso dell’Hadron Collider Physics Symposium (Hcp2012) dal team di Lhcb che ha mostrato i nuovi dati sul decadimento del mesone B. L’esperimento Lhcb, ottimizzato per misurare le proprietà di mesoni che contengono un quark b, ha per la prima volta l’evidenza di un rarissimo decadimento del mesone Bs in due muoni (fenomeno che accade solo 3 volte ogni miliardo di mesoni prodotti a Lhc). Questo studio rende meno probabile (anche se al momento non elimina) l’esistenza della supersimmetria, almeno in questo specifico canale.
“L’evidenza sperimentale di questo decadimento, ottenuta per la prima volta a Lhcb – dice Pierluigi Campana, portavoce dell’esperimento – anche se con un errore sperimentale per ora piuttosto ampio, ci indica che probabilmente dobbiamo continuare a cercare gli effetti della supersimmetria da qualche altra parte. La caccia è ancora aperta”. Infatti, se ci si fosse trovati in presenza di nuove particelle supersimmetriche, esse avrebbero influenzato il valore della frazione di decadimento di questa tipologia di decadimenti (ossia la frequenza con la quale una particella si trasforma in altre particelle). Invece questo valore è per ora saldamente all’interno dei limiti previsti dal modello standard. Ulteriori dati già raccolti da Lhcb, ma ancora da analizzare, saranno in grado di confermare o meno se il modello standard, ancora una volta, ha passato indenne un’importante prova d’esame.