Per la prima volta un esperimento ha misurato direttamente l’eccezione alla simmetria del tempo. L’esperimento Babar, a Stanford, Usa, ha mostrato che, come si pensava, il tempo nel mondo delle particelle può essere più lento in una direzione o nell’altra. Che esiste quindi una freccia del tempo preferenziale almeno per alcuni fenomeni.
La legge violata (i fisici la conoscono come "invarianza temporale T") prevede che nel mondo subatomico il tempo sia invariabile: così, se noi girassimo un film su due particelle che interagiscono e producono altre particelle più leggere, dovremmo poter rimontare il film al contrario e vedere che nello stesso tempo e allo stesso modo le particelle più leggere diventano quelle originali. Nessuno sarebbe in grado di dire qual è il verso giusto per far scorrere i fotogrammi della pellicola e osservare il film. Questa è l’invarianza temporale.
Che in alcune condizioni potesse essere violata era già noto e misurato indirettamente, ma questa è la prima osservazione diretta di questa violazione. Il ruolo dell'Italia è stato determinante per la realizzazione di questo importante risultato. L'Infn ha fornito un contributo pari al 20% sia di persone che di risorse finanziarie per la realizzazione dell’esperimento Babar. In particolare hanno il marchio della ricerca e dell'industria italiana, il grande magnete che incurva la traiettoria della particelle, prodotte nel cuore del rivelatore di Babar e altre componenti fondamentali dello stesso rivelatore: il rivelatore di vertice e il rivelatore di muoni.