È stato testato per la prima volta su un paziente l'innovativo sistema di imaging Inside (“Innovative Solution for Dosimetry in Hadronthreapy”), sviluppato per rendere ancora più efficace l’adroterapia, una terapia oncologica avanzata che cura i tumori non operabili e resistenti alla radioterapia tradizionale con fasci di protoni e ioni carbonio generati da acceleratori di particelle.
Inside è frutto di un progetto di ricerca che è stato coordinato dall'Università di Pisa in collaborazione con gli atenei di Torino e di Roma "La Sapienza", il Politecnico di Bari, l’Infn e, per la fase sperimentale, con il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (Cnao) di Pavia, dove si è svolto il test sul paziente. Inside è un sistema di monitoraggio innovativo, basato sulla tecnologia dei rivelatori, capace di fotografare ciò che avviene nel paziente durante il trattamento. In adroterapia, infatti, le cellule tumorali vengono irraggiate con fasci di particelle cariche (protoni o ioni) emessi da un acceleratore. Questa tecnica di altissima precisione consente di minimizzare il danno prodotto ai tessuti sani circostanti. Inside misura con un brevissimo scarto temporale la profondità di penetrazione nel tessuto dei fasci di particelle cariche durante il trattamento e consente di verificare che sia in accordo con il valore desiderato.
Nel dettaglio il progetto, finanziato con un Prin di un milione di euro nel triennio 2013-2016, ha realizzato un sistema di imaging bi-modale, con uno scanner per la Tomografia a Emissione di Positroni (Pet) e un tracciatore di particelle cariche in grado di funzionare durante l'erogazione del fascio di trattamento di tumori del distretto testa-collo. Dopo la sua costruzione nel febbraio 2016 presso l’Infn di Torino, il prototipo è stato installato al Cnao di Pavia, l’unico centro in Italia (e il quinto al mondo) per il trattamento di tumori mediante fasci di protoni e ioni carbonio, con cui è stato sottoscritto un accordo scientifico finalizzato alla sperimentazione dello scanner. [Eleonora Cossi]