[as] traiettorie
Mosca express.

di Eleonora Cossi

a.
Dasha nell’atrio dell’Istituto di Ricerca Spaziale a Mosca, a fianco al modello di sonda Venera 3. La sonda avrebbe dovuto fare un atterraggio programmato su Venere il 1° marzo del 1966. Ma come spesso accaddeva nell’epoca pioneristica delle esplorazioni spaziali, Venera 3 si schiantò sulla superficie del pianeta. Le resta comunque il record di primo oggetto costruito dall’uomo ad aver raggiunto la superficie di un altro pianeta.
Dasha Betsis è una giovane ricercatrice russa che si occupa di ricerca spaziale. Nel 2013 e 2014 ha lavorato per alcuni mesi a Catania in un gruppo di ricerca dei Laboratori Nazionali del Sud dell’Infn, occupandosi di rivelazione acustica di neutrini di altissima energia. Di questa esperienza ha portato nel suo Paese importanti competenze sviluppate sul campo e il calore umano della Sicilia.

[as]: Dove lavori oggi e qual è il focus delle tue attività di ricerca?

[Dasha]: Attualmente lavoro per l’Istituto di Ricerca Spaziale dell’Accademia delle Scienze Russa, nel dipartimento di fisica dei pianeti e del sistema solare a Mosca, dove mi sono laureata. Amo molto il mio lavoro, è veramente interessante! Al momento, io e il mio capo stiamo processando e analizzando dati che arrivano dallo sprettrometro a infrarossi che si trova a bordo del Mars Express, il modulo spaziale dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), che è stato progettato e realizzato dal nostro istituto.

[as]: Sei sempre stata appassionata di scienza? Come hai scelto questa carriera?

[Dasha]: Sempre! È un compito stimolante trovare la risposta a domande del tipo “come funziona il nostro universo, la Terra o lo spazio?”. Come potrebbe essere noioso? Quando ero piccola sognavo di studiare o fare spedizioni nello spazio per scoprire i segreti degli altri pianeti. Per me sono molte le scienze interessanti: l’astrofisica, l’astronomia, la fisica, la chimica, la biologia, la medicina e anche lo studio della psicologia umana. Quindi, quando ho finito la scuola superiore, non sapevo cosa iniziare a studiare. Ma nonostante l’interesse per la scienza in generale, è sempre stato lo spazio la mia grande attrazione. E cosi ho deciso di iscrivermi alla facoltà di fisica.

[as]: Da un lontanissimo nord al cuore del Mar Mediterraneo alla ricerca dei neutrini. Cosa hai imparato nei laboratori siciliani?

[Dasha]: Anche se non mi occupo più di neutrini, ci sono molte cose che ho imparato a Catania e che sono importanti nel mio lavoro attuale. Per esempio, la mia esperienza con l’analisi dei dati e le tecniche di digital signal processing. Un’altra cosa importante è che ai Laboratori del Sud per la prima volta ho visto la vita degli scienziati e ho capito cosa voglia dire lavorare insieme a loro, fare parte di un gruppo di ricerca. Poi ovviamente mi sono fatta degli amici a Catania, che erano molto simpatici e calorosi!

[as]: Ti riconosci nello stereotipo del fisico geniale, un po’ strambo e concentrato solo sulle sue ricerche?

[Dasha]: Credo di non assomigliare molto allo stereotipo serio, intelligente e “giusto” dello scienziato. Probabilmente queste sono persone che lavorano tutto il tempo e basta, geniali e un po’ matte. Io sono più semplice. Certo io mi interesso di Marte, di spazio e neutrini, ma ci sono anche molte altre cose. Ad esempio adoro gli animali e ne ho ben sette: due procioni, quattro scoiattoli e un porcellino d’India! Passo molto tempo con loro e gli racconto del clima che c’è su Marte...
 


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